Cominciamo dicendo che quando siamo per mare, sia su un catamarano che su una barca a vela, valgono sempre le stesse regole di cui nessuno è esente sia per il rispetto del mare sia per gli altri navigatori. Se poi abbiamo ben chiaro anche che tipo di persona siamo, sappiamo chiaramente che tipo di vacanza preferiremmo (scopri qui le nostre offerte) e di conseguenza, anche come prepararci al meglio allora siete pronti a scegliere una di queste tre imbarcazioni per le vostre vacanze in mare.

Il catamarano

Questa imbarcazione a differenza della barca a vela (monoscafo) è come se avesse due barche affiancate. Questo vuol dire avere più spazio, maggior stabilità ma meno emozioni in navigazione che un monoscafo può invece regalare. Le scuole di pensiero sono diverse ma diciamo che scegliere il catamarano per una prima volta vuol dire cercare maggior comfort e sicurezza rispetto ad un monoscafo, quanto meno dal punto di vista psicologico. Lo spazio a disposizione infatti è decisamente più ampio, sia in larghezza che in altezza e questo per chi non è mai salito in barca, può essere un approccio come dire, più “delicato” e sicuro. Appena si arriva in banchina infatti, le dimensioni sono evidentemente più generose. Ci accoglie un bel salotto esterno, delle scalette comode e spaziose e si entra in barca passando in un vero e proprio soggiorno, con angolo cottura a vista e finestre ovunque, che danno la sensazione di casa. Le cabine sono sotto e solitamente abbastanza spaziose. Dipende poi ovviamente dalle dimensioni della barca. La prua (la parte davanti) ha una grande rete dove, mentre il mare sfila sotto lo scafo in navigazione, ci si sdraia a prendere il sole o dove la sera ci si rilassa con una birra in mano, rivolgendo lo sguardo verso milioni di stelle alle quali offriamo i nostri più riservati pensieri. In base ai modelli poi c’è il fly, come sui motoscafi. E’ il “secondo piano”, dove c’è normalmente il ponte di comando e in alcuni casi anche un altro bel prendisole. La navigazione con un catamarano diciamo quindi che è comoda. Infatti se una barca a vela sbanda al vento, il catamarano al contrario rimane “dritto”, senza dare la classica sensazione di “cadere in acqua” (ripeto, sensazione), benché sia il suo bello e la principale caratteristica. Il catamarano in questo, a parità di provenienza del vento, è costretto invece a fare più strada per raggiungere la destinazione, al contrario della barca a vela che avendo la possibilità di sbandare appunto, può permettersi di “stringere di più il vento”, ovvero andare maggiormente controvento, facendo di conseguenza meno strada. Concetti forse un po’ troppo tecnici ma che fanno una certa differenza. Il catamarano inoltre ha la possibilità di avvicinarsi molto alla spiaggia perché sotto il pelo dell’acqua non ha molto scafo ed in acque ristrette, avendo due motori, può manovrare più facilmente. Dunque è una barca versatile, adatta a chi cerca un’esperienza di mare e navigazione senza compromettere troppo la propria comodità e la propria attitudine “domestica”.

Barca a vela (monoscafo)

La barca a vela è sinonimo di navigazione e sportività. Certo, non stiamo parlando delle transoceaniche in solitaria ma semplicemente descrivendo uno scafo che permette di “tagliare” le onde per essere veloce, andare “quasi controvento” sfruttando al massimo l’aria dunque che sfilando tra le vele offre un assetto diciamo… “più sportivo” di un catamarano insomma una Ferrari del mare con le sue emozioni. Gli spazi sono relativamente meno “comodi” rispetto ad un catamarano di pari stazza, creati infatti per valorizzare lo spirito sportivo, anche se ultimamente i cantieri progettano scafi che coniugano molto bene sia lo spirito sportivo che la comodità della vacanza. Punti di vista soggettivi ad ogni modo. Come dicevamo, a differenza del catamarano la barca a vela sbanda. Tutti dovrebbero aver visto almeno una volta in televisione una barca a vela sbandata di lato durante la navigazione, quando cioè è colpita dal vento (quello che arriva davanti o di fianco). Beh, senza entrare troppo nei principi fisici della fluidodinamica, questa è una posizione che può permettersi di mantenere grazie ad un bulbo in piombo che è fissato sotto lo scafo. La sensazione del “oddio cado in acqua” è infatti giusto una sensazione, non una possibilità. Ovviamente con i dovuti accorgimenti che un bravo skipper sa prendere e che durante una vacanza cercherà comunque di sfruttare per mantenere l’equipaggio in sicurezza. La barca sbandata è il bello della barca a vela, quell’emozione che il catamarano non potrà mai dare e che comunque non tutti sono sempre disposti ad accogliere di buon grado. Anche qui dunque, punti di vista. Dipende da ciò che ci si aspetta da un’esperienza del genere. Poi c’è l’ormeggio in rada. Quella splendida insenatura naturale dove una volta buttata l’ancora, si è avvolti da natura, profumi e magia che solo un tuffo può celebrare nel migliore dei modi. Una splendida cornice che valorizza momenti indimenticabili anche se vicino ci sono altre barche che come noi stanno condividendo questo scenario. Unica nota dolente in questi casi, oltre ai maleducati che non mancano mai purtroppo, sono le ondine che arrivano a terra, quelle che fanno dondolare le barche e che più sono larghe e grosse, meno soffriranno il dondolio. In questo caso la barca a vela ed il suo bulbo che farà da contrapposizione al movimento, non sarà così efficace quanto invece un catamarano che essendo più largo, lo subirà meno. Piccole differenze su un mare relativamente calmo comunque. Non stiamo parlando di onde da 2 metri ovviamente. Con quelle c’è poco da fare in ogni caso. Ad ogni modo uno skipper accorto conosce i “trucchi” per limitare questo “fastidio”. Quando decidiamo di imbarcarci su un monoscafo comunque, le regole da tenere sempre presente sono le stesse che su un catamarano: sano spirito di adattamento, capacità di sapersi relazionare con il resto dell’equipaggio, collaborazione, salvaguardia degli spazi comuni, ecc., senza insomma pretendere le comodità di un 5 stelle superior. La bellezza delle barche in fondo è molto soggettivo.

Yacht

Chi ad esempio non si è fatto almeno una volta la passeggiata serale dopo cena lungo le banchine del “vorrei ma non posso” ? Ovviamente senza alcun interesse, solo incuriositi, distratti e attratti dalle lucine che illuminano l’acqua, tra i riflessi di un gioco di specchi che attraversano i pontili degli yacht da prua fino alla veranda di poppa, dove stanno cenando gli ospiti, affacciati con nonchalance sulla vostra passeggiata e dove di tanto in tanto brindano evocando la famosa citazione del Marchese del Grillo: “perché io sò io.. e voi non siete un c***o”.  Beh, al di là della “tristezza” di questo aspetto, le barche grosse è innegabile, offrono spazi più generosi, un assetto apparentemente più orizzontale e un approccio decisamente più “evidente” al confort e al lusso. Il “ce l’ho più grosso” (lo yacht) indubbiamente fa la differenza in questi casi. Buona parte di queste ville bifamiliari galleggianti sono un tripudio al design più raffinato e talvolta però, passatemelo, una ola al “trash” (vedi alcune barche a motore, quelle che noi velisti chiamiamo “ferri da stiro”). Una volta in mare però, le onde sono uguali per tutti e la capacità di saper navigare senza sbattere come uova in un frullatore dipende dalla maestria di chi è in ponte di comando e ha in mano il benessere del proprio equipaggio.

Cosa posso consigliarti dunque?

Ti ho descritto in breve le tre tipologie di imbarcazioni, l’unico consiglio che ti posso dare? Scegli l’imbarcazione in base alle tue esigenze e a quelle della tua famiglia, facendo una scelta attenta e oculata perché non bisogna scherzare col mare! Soprattutto i neofiti del mare evitate di fare i saputelli e vestite i panni della persona umile facendovi consigliare l’imbarcazione adatta a voi da un esperto nel settore oppure affittate un equipaggio che sappia cosa fare ed infine tutti voi godetevi l’esperienza nautica in tutta serenità, scegliendo ciò in cui ti riconosci di più secondo il tuo stile di vita. Ci sarà tempo per provarne di nuove. Via libera dunque alla creatività, alla voglia di vivere questa bellissima esperienza, sia essa su un catamarano o su una barca a vela e soprattutto ricordati che in mare siamo sempre e comunque tutti ospiti, sia che ce l’abbiamo grande o piccolo (l’imbarcazione).

Aldo Lavezzo – www.saidisale.com